teatro s.

Teatro S. , a Piedimonte una nuova compagnia amatoriale al servizio della comunità

Per questo nuovo numero di Fare Comunità siamo ritornati a fare visita al mondo del teatro, intervistando Monica Marabese e Riccardo Bisceglia, i fautori di una nuova compagnia, “Teatro S.”, sorta a Piedimonte Matese.

La vostra compagnia è nata molto recentemente. Come e quando è stato fondato il “Teatro S.”?
È partito tutto come una scommessa, dalla voglia collettiva di riunire un gruppo di persone per poter trascorrere del tempo insieme, piuttosto che stare sul divano la sera. Questa passione comune che unisce tutti quanti è il teatro. È partito tutto verso la fine di settembre 2017, quando abbiamo contattato i vari amici e partendo dal nostro punto di riferimento, che è la scuola di ballo, fino ad allargare la voce a tanti appassionati che si sono proposti per partecipare a questa iniziativa.

Quali sono le difficoltà che incontrate per cercare di farvi strada nel mondo del teatro amatoriale, specie considerando la novità che rappresentate? Gli spazi a vostra disposizione sono adeguati?Purtroppo il nostro territorio non è provvisto di luoghi in cui poter svolgere l’attività teatrale, quindi le difficoltà sono molte. Abbiamo anche in mente di aprire una scuola di teatro, chiamando un professionista che possa mettersi al servizio di quelle persone che vogliono avvicinarsi a questo mondo, ma il problema principale è l’assenza di spazi in cui praticare.

In che modo scegliete e preparate i vostri spettacoli? Fate riferimento a qualche artista o compagnia in particolare?
Siamo orientati a portare sul palco la commedia napoletana, poiché è quella più seguita e richiesta nelle nostre zone, anche se sarebbe bello potersi cimentare anche in qualcosa di nuovo.

Cosa manca a Piedimonte per attirare l’attenzione degli appassionati di teatro? Cosa potrebbero fare le istituzioni per valorizzare l’attività teatrale?
Le istituzioni dovrebbero spronare e incentivare la popolazione a riunirsi in gruppi in cui stare insieme socializzando. Ciò è possibile fornendo infrastrutture adatte e strumenti che possano agevolare le iniziative di chi è disposto a mettersi in gioco per la società.

In ambito scolastico ci sono secondo lei iniziative significative per avvicinare i ragazzi al teatro?Diversi istituti organizzano attività teatrali in cui gli insegnanti coinvolgono gli alunni annullando qualsiasi distanza tra docente/allievo almeno quando si sale sul palco.

State portando in giro uno spettacolo dal titolo “Gennaro Belvedere testimone cieco”. Di che parla e quando potremo vedervi esibire?
Abbiamo cominciato a San Potito Sannitico, dove l’amministrazione comunale ci ha concesso i locali per poterci esibire, e siamo andati in scena il 3 e 4 febbraio. La commedia parla di un finto mendicante cieco (Gennaro Belvedere) che diventa testimone di un omicidio e viene messo alla prova dall’assassino, da tre goffi assistenti sociali, e viene assistito dalla moglie Carmela. Adesso stiamo lavorando qui a Piedimonte, dove andremo in scena all’oratorio San Domenico Savio il 25 e 26 febbraio. Fortunatamente per noi domenica abbiamo già un tutto esaurito, ma sono disponibili ancora posti per lunedì 26.

Il nostro blog si chiama Fare Comunità. Che cosa vuol dire per voi “fare comunità”?
Incontrarsi, stare insieme, mettere a disposizione di un gruppo le proprie doti, le proprie esperienze per favorire un arricchimento personale che possa migliorare individuo e gruppo: questo è per noi “fare comunità”.

Grazie alla compagnia “Teatro S.” per la disponibilità e la testimonianza.

A cura di Giuseppe Pannone

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