Amministrazione Condivisa Gregorio Arena

Gregorio Arena: «I Patti di Collaborazione liberano energie»

Nel titolo dell’incontro che abbiamo organizzato a Piedimonte Matese il 26 ottobre con il prof. Gregorio Arena, abbiamo definito il regolamento per l’Amministrazione Condivisa dei beni comuni come «un’opportunità di cittadinanza».

In effetti è proprio così. Rappresenta una vera e propria “rivoluzione” del modo di essere cittadini. Non più semplici spettatori dell’azione dell’Amministrazione comunale ma protagonisti assoluti della cura dei beni della comunità.
Gregorio Arena è un professore universitario di diritto amministrativo, che ha “inventato”, più di 20 anni fa, la definizione di “Amministrazione Condivisa” dei beni comuni. Insieme all’associazione Labsus, di cui è fondatore e Presidente, promuove l’adozione del regolamento. Sempre più amministrazioni comunali lo stanno adottando consapevoli che da sole non riescono più a rispondere alle esigenze della comunità e che le energie dei cittadini sono un’opportunità preziosa.

In occasione dell’incontro, lo abbiamo intervistato per chiedergli della sua attività e della sua idea di  Amministrazione Condivisa per il nostro territorio.

Professore Arena, che cos’è Labsus?
«Labsus è l’acronimo di Laboratorio per la Sussidiarietà, un termine impronunciabile (sorride, ndr), ed è un’associazione culturale. Siamo tutti volontari e la stragrande maggioranza dei membri, che si dividono tra la redazione, perché Labsus è anche una rivista online, e l’associazione sul territorio, è composta da persone giovani. È nata nel 2005. Noi, quindi, promuoviamo questa strana cosa che è la sussidiarietà. Che è comunque un principio costituzionale che riconosce i cittadini come portatori di capacità e non solo di bisogni. E trova fondamento nell’art. 118, ultimo comma, della nostra Costituzione. Inoltre, dal 2008 mandiamo ogni 15 giorni, implacabilmente, compresa la Vigilia di Natale e Ferragosto, una newsletter gratuita molto ricca di contenuti a cui invito ad iscriversi».

Che cos’è il Regolamento per la gestione condivisa dei beni comuni? Che funzioni ha?
«Il Regolamento è uno strumento utile alle amministrazioni comunali. Il primo Regolamento è stato approvato dal Comune di Bologna e oggi è adottato da circa 150 comuni italiani, da Trento, Torino, Firenze, Lucca, etc. È uno strumento che permette ai cittadini di prendersi cura dei beni comuni (piazze, strade, giardini, ma non solo). È come se fosse un pannello fotovoltaico, che raccoglie le energie dei cittadini. Energie che possono essere liberate mediante i Patti di Collaborazione. I Patti sono strumenti molto semplici che indicano le azioni di intervento dei cittadini per quanto riguarda la cura di un bene comune. Se visitate il sito di Labsus, potete vedere centinaia di esempi di Patti».

Il nostro blog si chiama “Fare Comunità”. Cosa significa per Lei “fare comunità” e, soprattutto, in che modo il modello dell’amministrazione condivisa dei beni comuni può aiutare il territorio matesino a far convergere le energie?
«Bella domanda! Comunità…Devo dire che io faccio sempre molta attenzione alle origini delle parole. Comunità, Comune, Comunione, Comunicare, vengono tutte dal latino “communis”, che indica lo stare insieme. Quando le persone, stando insieme, si occupano della cura di un bene comune creano legami di comunità. Per quanto riguarda, invece, il modello dell’amministrazione condivisa nel territorio matesino, beh, non lo conosco bene, però sono stato a Piedimonte qualche settimana fa dove ho trascorso un’intensa giornata grazie all’associazione Amici di Pericle. Ho capito che Piedimonte è comunque il comune capofila di un insieme di piccole realtà. E liberare energie per la cura dei beni comuni, nell’ottica di una rete fra soggetti, corrispondente in tal caso all’intero comprensorio matesino, può portare a grandi risultati, nonché diventare un esempio rilevante a livello nazionale».

Per chi non fosse presente all’evento “L’Amministrazione Condivisa dei beni comuni: un’opportunità di cittadinanza” ecco un video:

 

Andrea Palumbo

 

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