Di Lorenzo

Piedimonte Matese – Cento giorni dopo, incontro con il Sindaco Di Lorenzo

Per il primo appuntamento di Fare Comunità abbiamo incontrato il sindaco di Piedimonte Matese, Luigi Di Lorenzo (nella foto in alto, a sinistra, in occasione della videointervista sul Patto di Cittadinanza, pubblicata lo scorso giugno dall’associazione Amici di Pericle), e rivolto a lui qualche domanda sull’operato della sua amministrazione – a seguito dei primi 100 giorni di mandato – e sulle azioni che verranno intraprese nell’imminente.

Signor Sindaco, siamo ormai giunti ai primi cento giorni della sua amministrazione. È tempo di trarre un primo bilancio. È soddisfatto dell’operato della sua giunta? Cosa è stato realizzato di importante e cosa poteva essere fatto meglio?
«Sono discretamente soddisfatto e, purtroppo, ho dovuto rimodulare in corsa – non senza prezzo – la squadra. L’obiettivo primario è stato combattere le cause piuttosto che contrastare gli effetti. La rimodulazione dei contratti, in essere o in scadenza, con le Società convenzionate è stato ed è ad oggi – sebbene in conclusione – uno dei temi più caldi e incidenti e su cui abbiamo già pagato un prezzo per discordanza di vedute. Mi riferisco a Rifiuti, Cimitero e riscossione esternalizzata, poiché gli obiettivi a breve termine erano dal principio, e non possono che essere tuttora, la riduzione degli sprechi, riduzione delle imposte per quanto possibile, l’implementazione della riscossione e il decoro urbano». 

La sua campagna elettorale è stata improntata alla prudenza in attesa di conoscere le condizioni di cassa del Comune. È questo un punto che interessa molto i cittadini. Qual è la situazione finanziaria di Piedimonte? Quali sono le azioni che intendete intraprendere per risanare il bilancio?
«Il debito “strutturato”, e per cui abbiamo un impegno pluridecennale, è noto e riportato sulla relazione di inizio mandato visibile sull’albo. La criticità maggiore è stata il riscontrare per l’Ente la scarsa capacità di riscossione e la tenuta dei rapporti con le società convenzionate».

Il tema della comunicazione pubblica è particolarmente importante nelle moderne società democratiche. Ritiene che l’amministrazione stia svolgendo in modo adeguato questo compito doveroso verso la cittadinanza? Cosa si può fare, in tal senso, per migliorare le interazioni con i cittadini?
«Rispetto a quanto ci eravamo proposti sono assolutamente insoddisfatto anche se, rispetto all’ultimo ventennio, credo che l’Amministrazione dell’Ente a riguardo abbia fatto passi da giganti».

In campagna elettorale Lei ha sottoscritto un “Patto di Cittadinanza” con il quale si impegnava ad una maggiore trasparenza dell’attività amministrativa e all’emanazione di specifici regolamenti che favorissero la partecipazione dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione e nella cura dei beni comuni. Cosa è stato fatto finora e quali sono le azioni pianificate? Come intendete rendere davvero i cittadini protagonisti dell’azione amministrativa?
«Di concreto abbiamo da subito avviato i lavori con le Commissioni Consultive anticipando i lavori, come da Regolamento, con diverso tempo in anticipo rispetto al Consiglio Comunale, così da permettere alle opposizioni di partecipare, cosa che mai si era vista prima nel concreto. Per la cittadinanza è in cantiere tantissimo e qualche aiuto per le prossime settimane lo abbiamo richiesto proprio agli Amici di Pericle affinché ci aiutino entro dicembre 2017 per il primo Referendum Cittadino della storia della nostra Città su due o tre temi caldi presenti nel nostro programma» (come Amici di Pericle siamo lusingati per la considerazione dimostrataci dal sindaco, tuttavia il lavoro in direzione di un eventuale referendum cittadino è ancora da discutere, ndr).

La sfida sulle politiche del lavoro e dello sviluppo del territorio è quanto mai difficile. Quali azioni concrete intende mettere in campo per il rilancio economico del territorio e per una prospettiva occupazionale dei giovani? 
«Quale obiettivo a breve termine abbiamo aderito a piccole progettualità regionali al fine di dare un piccolo minimo impulso. A lungo raggio, la rimodulazione passa attraverso il porre in essere qualche macro progettualità per la quale abbiamo mosso i primi importanti passi e per altri passaggi quale, ad esempio, la rimodulazione del PUC in accordo alle esigenze territoriali, facendo rete con gli altri Comuni, Enti locali e realtà imprenditoriali nel rispetto della vocazione del territorio matesino». 

In materia urbanistica si è discusso molto del recupero dei centri storici, dell’arredo urbano, della villa comunale e del verde pubblico, dei parcheggi, dei trasporti pubblici, del mercato cittadino. Come state affrontando questi argomenti? A che punto è il Piano Urbanistico?
«La Regione Campania, venendo incontro alle difficoltà di tanti Comuni, ha prorogato al 2018 la deadline per la presentazione del PUC provvisorio. La nostra Amministrazione ha, in ogni caso, ereditato una situazione abbastanza rosea. Il redigendo PUC necessita in sostanza di una rimodulazione in accordo ai principi prima enunciati e nel rispetto dei progetti e delle “visioni” degli attuali amministratori». 

L’attenzione della cittadinanza si è rivolta recentemente al progetto SPRAR di integrazione di alcuni rifugiati, proposto dal Commissario Ciaramella. La sua amministrazione ha rinunciato a portare avanti questa iniziativa. Cosa vi ha spinto a prendere questa decisione?
«L’iniziativa della dr.ssa Ciaramella si era fermata a una manifestazione d’interesse verso un progetto del Ministero dell’Interno, basato sui principi dettati dall’art.10 della nostra Costituzione. La sostenibilità economica a carico dell’Ente dello stesso non era in quel momento possibile e nulla fu posto in essere concretamente. In un prossimo futuro non escludiamo di poter interpellare la Cittadinanza ove si ponga la necessità. Dal nostro punto di vista abbiamo il massimo rispetto per i dettati della Costituzione Italiana a 360°». 

Spesso le Amministrazioni del Sud sono incapaci di utilizzare al meglio le opportunità di finanziamento offerte a livello regionale ed europeo. Una forte relazione con le Istituzioni provinciali e regionali è decisiva a tale scopo. Come vi state organizzando per minimizzare questo rischio? C’è qualche occasione da poter sfruttare a breve termine?
«Assolutamente sì. Essendoci insediati a metà giugno siamo ovviamente partiti in ritardo. Per lo più, ciò che rende difficoltosa la partecipazione è avere a disposizione progetti esecutivi provvisti di tutti i pareri e, in gergo, “cantierabili”. Le difficoltà economiche impediscono un largo conferimento di incarichi e anche la richiesta di adesione al “fondo di rotazione“ regionale è una decisione che impatta – o potrebbe impattare – sul Bilancio pluriennale e quindi da valutare al meglio. Anche se, in tal senso, abbiamo inviato diverse richieste». 

Un’ultima domanda. Il nostro blog si chiama Fare Comunità. Cosa significa per Lei “fare comunità”?
«Da Medico Specialista in Neuro Riabilitazione, che da un ventennio si occupa di disabilità, “fare comunità” significa dare ascolto, esserci a 360° e battersi affrontando ciascuna criticità come fosse la propria, cercando di ridurre gli effetti e lavorare per eliminare le cause. Fare, infine, proprie le esigenze della Comunità nel rispetto dei singoli. E provare ad essere l’Amministrazione di tutti». 

Ringraziamo il Sindaco Di Lorenzo per la disponibilità mostrataci e ci auguriamo che questo strumento possa essere uno spazio di confronto costante con tutti gli attori istituzionali (e non) del territorio.

Al prossimo “incontro”.

   

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