Viaggio nelle scuole di Piedimonte

“Viaggio nelle scuole di Piedimonte”: facciamo tappa all’Agrario e all’Industriale

Oggi Fare Comunità continua il “Viaggio nelle scuole di Piedimonte“, un viaggio alla scoperta del ruolo strategico delle istituzioni scolastiche per il futuro del territorio, delle opportunità — non solo strettamente didattiche — che riescono a garantire ai giovani, delle funzioni che esse stesse svolgono per quanto riguarda la formazione dei futuri cittadini.
Per questa seconda tappa, abbiamo incontrato il Dirigente Scolastico dell’ISISS, il dott. Nicolino Lombardi. 

Buongiorno Preside, quanti sono gli alunni che frequentano le sue scuole e come sta cambiando negli ultimi anni l’affluenza?
Buongiorno e grazie per l’opportunità che mi state offrendo, quella di presentare l’Istituto che dirigo. Ovviamente faccio riferimento agli iscritti per il prossimo anno scolastico, visto che il corrente è quasi finito. Per l’a. s. 2018-19 si sono iscritti all’ISISS Piedimonte Matese 607 studenti: 195 studenti frequenteranno l’Istituto Tecnico Agrario, 332 l’Istituto Tecnico Industriale e 80 i corsi serali sia dell’ITI che dell’ITA. Il calo delle iscrizioni investe anche il nostro istituto ed ha portato alla chiusura dell’Istituto Tecnico Agrario di Formicola che faceva parte di questo ISISS, però in questi ultimi anni è cresciuto l’interesse degli adulti nei confronti dei corsi serali per il conseguimento del diploma tecnico per le numerose opportunità che offre, e questo bilancia il calo.

Qual è l’offerta formativa delle sue scuole? Perché un ragazzo dovrebbe sceglierle? Che prospettive occupazionali offrono ai ragazzi?
L’ISISS Piedimonte Matese è abbastanza complesso: un Istituto Tecnico Agrario con indirizzo Gestione dell’ambiente e del territorio; un Istituto Tecnico Industriale ad indirizzi Informatica, Elettronica, Meccanica e Meccatronica, Tessile, Edilizia; corsi serali per conseguire i diplomi di Perito agrario, Perito informatico e Perito Meccanico e Meccatronico. L’Istituto ha poi un convitto con 40 studenti che frequentano anche altri Istituti di Piedimonte Matese e un’azienda agraria con 9 addetti, che rappresenta la vera palestra per gli studenti dell’Agrario. Per le prospettive occupazionali dell’Istituto Agrario bisogna dire che in questi ultimi anni c’è stata una forte riscoperta dell’agricoltura, che quasi tutti i tecnici che si occupano di pratiche agricole comunitarie vengono dall’Agrario e che lo stesso vale per proprietari e gestori di agriturismi e le case vacanza. Per l’Industriale basta guardare le assunzioni e alla capacità di fare impresa nei vari settori di competenza dei diplomati ITI, ma soprattutto alle prospettive occupazionali previste nei i prossimi anni per i diplomati tecnici. I diplomati di entrambi gli istituti poi, trovano con facilità occupazione nella scuola in qualità di ITP (Insegnante Tecnico Pratico). Ma per capire bene come stanno veramente le cose bisogna a interpretare questo dato che non appartiene a nessun’altro Istituto della zona: quest’anno oltre trenta persone già in possesso di diploma o di laurea hanno chiesto di affrontare l’Esame di Stato presso il nostro Istituto per conseguire il diploma agrario o industriale.

L’alternanza scuola-lavoro dovrebbe essere un’ulteriore opportunità per preparare i ragazzi al mondo del lavoro. Che pensa a riguardo? Come viene applicata nelle sue scuole?
L’alternanza scuola lavoro credo sia la cosa più interessante della Legge 107. Ovviamente non è perfetta, le risorse messe a disposizione (circa 1.500 € per anno per ogni classe dalla terza in poi) bastano a malapena al trasporto degli studenti e l’impossibilità di riconoscere una ricompensa economica all’azienda ospitante limita di molto le possibilità di attuare l’alternanza in modo compiuto. Lo scorso anno gli studenti dell’Agrario hanno svolto l’alternanza nell’azienda Quercete di San Potito Sannitico, ma l’ISISS ha una sua azienda agricola ed è qua che gli studenti dell’Istituto Agrario praticano le ore di alternanza previste. Per l’Industriale si incontra qualche difficoltà in più a causa della carenza di aziende soprattutto per gli indirizzi informatico e elettronico, per i quali abbiamo stipulato convenzioni con aziende in varie città italiane e con società che gestiscono piattaforme per svolgere azienda simulata. La presenza sul territorio di varie imprese di costruzione facilità la ricerca di aziende con le quali convenzionarsi per la specializzazione Edilizia. Le classi dell’indirizzo tessile quest’anno stanno svolgendo l’alternanza in parte in un’azienda locale e in parte in un’azienda di Prato, ma per il prossimo anno la partecipazione dell’Istituto in qualità di socio fondatore alla costituzione di un ITS per il Made in Italy, apre all’indirizzo tessile le porte dell’Accademia della moda di Napoli.

Quali sono le difficoltà maggiori che, come Dirigente Scolastico, è costretto ad affrontare ogni giorno?
Difficile elencare le difficoltà, preferisco rispondere in modo indiretto. Innanzitutto le scuole oggi sono più complesse di quelle di una volta, per cui se il problema non ce l’hai da una parte sicuramente ce l’hai da un’altra parte. Nel mio caso: il personale, gli studenti, il convitto con cucina, lavanderia, infermeria. Nell’azienda ci sono macchine e persone, una cantina, una serra e poi un’esposizione permanente di macchine agricole d’epoca, insomma preoccupazioni in ogni momento della giornata. Il preside (oggi dirigente scolastico) è inchiodato alle sue responsabilità di datore di lavoro per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro, risponde della qualità dell’offerta didattica e formativa, del piano di miglioramento, insomma di tutto quanto succede nella scuola che dirige, e tutto questo lo tiene lontano da quelle che erano le mansioni del vecchio preside, che ascoltava e premiava gli studenti più meritevoli e richiamava personalmente gli studenti più vivaci e che provvedeva a organizzare le sostituzioni degli insegnanti assenti. Oggi al dirigente scolastico si chiede di correre veloce e questo in ogni momento dell’anno, chi pensa che l’estate sia di riposo dovrà ricredersi perché sono proprio le numerose scadenze dei mesi da giugno a ottobre a non lasciare al dirigente scolastico un attimo di tregua.

I fenomeni di “insuccesso” e di “dispersione” scolastica sono tradizionalmente imputati a caratteristiche socio-culturali o psicologiche dell’allievo. È’ d’accordo con questa analisi? Sono questi fenomeni significativi nei suoi Istituti? Quali interventi di prevenzione considera più efficaci e come li attuate?
Per quanto si cerchi di renderla oggettiva creando meccanismi codificati, scale di valori e altro, la valutazione in ogni istituto è sempre oggetto di discussioni anche animate fra gli insegnanti, che spesso valutano gli studenti utilizzando scale di valori dettate dal personale posizionamento fra chi ritiene che la scuola debba essere selettiva e chi ritiene che, complice anche l’obbligatorietà, bisogna offrire allo studente la possibilità di fare l’intero percorso e che il compito principale sia quello di formare il cittadino. Ma per tornare alla domanda, è ovviamente dalla motivazione e dal comportamento degli studenti, dal loro rendimento scolastico e dal fatto che la famiglia li segua o meno che trova modo di insinuarsi l’insuccesso e la dispersione scolastica. Questi fenomeni però toccano solo marginalmente le nostre scuole: i casi di abbandono sono sporadici e l’insuccesso è abbastanza raro e comunque nessun caso passa inosservato, viene attuato un intenso lavoro per rimotivare gli studenti e ridare loro la fiducia che spesso hanno perso.

Da anni ormai le istituzioni scolastiche hanno una propria autonomia amministrativa, didattica ed organizzativa. A suo parere l’attuale modello di autonomia scolastica lascia davvero adeguati spazi decisionali e gestionali alle scuole? Gli Enti territoriali sono di supporto?
L’autonomia scolastica si concretizza principalmente con l’autonomia didattica e cioè nella scelta libera e programmata di metodologie, strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento, che vengono adottate nel rispetto delle diverse scelte metodologiche. Quella scolastica è comunque un’autonomia non sostanziale come dimostrano situazioni quali la sicurezza, per la quale risponde direttamente il dirigente scolastico che però non ha potere di spesa per gli interventi necessari o il reclutamento del personale su cui l’autonomia scolastica non lascia nessuno spazio decisionale.

Tremila istituti scolastici hanno di recente partecipato alla “Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole” promossa da Cittadinanzattiva. La situazione delle scuole dal punto di vista della sicurezza non è affatto positiva. I dati di Cittadinanzattiva dicono che una scuola su quattro ha una manutenzione insufficiente, solo una su otto è adeguata sismicamente e solo il 3% è in ottimo stato. Qual è la situazione generale dei suoi Istituti dal punto di vista della sicurezza e dell’edilizia scolastica, ancor più critica in una zona ad alto rischio sismico come la nostra?
La nostra è stata una delle prime scuole ad aderire all’iniziativa di Cittadinanzattiva, noi abbiamo aperto le porte alle indagini sullo stato degli edifici che l’Associazione portava avanti quando tutti avevano timore di farlo e questo ci ha premiati, perché grazie alla tenacia della dott.ssa Galimberti e della sig.ra Margherita Riccitelli, (rispettivamente presidente nazionale e locale di Cittadinanzativa) siamo riusciti ad ottenere per il vecchio edificio dell’Agrario, chiuso a seguito del sisma del dicembre 2014, un finanziamento di 2.600.000,00 € per l’adeguamento sismico e la rimessa in funzione. Dall’Indagine di Cittadinanzattiva risultò che l’ISISS Piedimonte Matese a livello nazionale occupava l’ultima posizione per quanto attiene alla sicurezza degli edifici scolastici, per cui Rai 1 si occupò del caso e il MIUR inviò degli ispettori. Intanto su pressione nostra e di Cittadinanzattiva, la Regione Campania inserì l’Istituto fra le priorità del Piano Triennale delle opere pubbliche e quando il MIUR assegnò alla Regione Campania 44 milioni di euro per la sicurezza scolastica, l’Istituto Agrario fu una delle prime scuole ad attenere il finanziamento. Quindi c’è il finanziamento da quasi un anno, adesso bisogna fare i conti con i tempi distesi dell’Ente proprietario, la provincia di Caserta, che dovrebbe arrivare al bando di gara e ai lavori. Inutile dire che come per tanti altri istituti della provincia, anche per il nostro devono ancora essere prodotte le certificazioni richieste dalla normativa sulla sicurezza. Dell’ITI dirò in seguito, nelle considerazioni finali.

Una recente ricerca effettuata in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado presenti sul territorio regionale, ha rilevato che il bullismo in Campania è aumentato del 16% in meno di due anni. Da qualche mese il Consiglio Regionale ha approvato una legge contro il bullismo e il cyberbullismo, che stabilisce anche la “Settimana regionale contro il bullismo e il cyberbullismo”, e istituisce il Comitato regionale per la lotta al fenomeno. Ci sono stati casi di bullismo nelle sue scuole? E, soprattutto, in che modo riuscite a sensibilizzare e prevenire?
I nostri studenti hanno ancora dei valori, sono giovani, bellissimi nella loro spontaneità e sincerità e noi non dobbiamo mai creare dei muri nei loro confronti, con loro bisogna parlare. Si avrà la sorpresa di trovarli pronti a riconoscere i loro errori e ad accettare l’eventuale sanzione se gli facciamo capire che la punizione è prevista dalle regole e che quindi non è un fatto personale nei loro confronti. Ovviamente molto dipende anche dal rapporto che l’insegnante riesce a instaurare con loro. I ragazzi a questa età sanno anche essere spietati, in genere è nei primi incontri che gli studenti “pesano” l’insegnante e sono in grado di farlo meglio di chiunque altro, e se capiscono di potersi prendere delle libertà non esitano a farlo. È in questa fase che entra in gioco la capacità e l’esperienza dell’insegnante, che utilizzerà le sue strategie per tenere occupata e in ordine la classe senza alzare necessariamente la voce o invocare l’intervento del preside. E comunque le bravate dei nostri studenti sono ancora giocose e puerili, e vanno dalla penna incollata sulla cattedra dell’insegnante al profilattico gonfiato a palloncino fatto ritrovare sui banchi del laboratorio. Il bullismo è un fenomeno che per fortuna ancora non ci appartiene, ma che non va sottovalutato e neppure amplificato, sarebbe come se per combattere il fenomeno della droga parlassimo dalla prima alla sesta ora ai nostri studenti di cannabis e cocaina.

La scuola educa i cittadini del futuro ai valori della cittadinanza e della democrazia. Anche la possibilità per i ragazzi di partecipare alle decisioni che riguardano la scuola contribuisce a formare cittadini attenti, responsabili e consapevoli. Da questo punto di vista, quali sono i programmi e le iniziative che realizzate per stimolarli alla partecipazione civica?
Nel nostro Istituto l’educazione alla cittadinanza è un percorso curricolare che si sviluppa non solo attraverso un insieme di contenuti curricolari, ma anche con il costante esercizio di democrazia interna attraverso le assemblee di classe e le assemblee di Istituto e le elezioni e l’impegno di rappresentanti di classe, rappresentanti di Istituto e rappresentanti alla Consulta degli studenti.

Oggi internet, la globalizzazione e problematiche sempre più complesse, tra cui l’immigrazione e l’integrazione, stanno cambiando la società. Appare sempre più difficile educare ai valori del rispetto, della solidarietà, dell’accettazione dell’altro. Ci sono alunni non italiani nelle sue scuole? Se sì, come vivono l’integrazione con la nostra cultura?
L’Istituto è particolarmente attento ai temi dell’educazione interculturale e dunque promuove attività di mobilità studentesca sia attraverso le attività finanziate dai PON sia attraverso le esperienze di studio e/o di scambio individuale o di classe. Già negli anni scorsi la scuola ha aderito alle proposte formative di Intercultura ospitando studenti stranieri, che hanno trascorso un periodo di studio di 10 mesi sul nostro territorio, e sollecitando la partecipazione degli studenti interni a programmi di studio all’estero di durata variabile da tre a 9 mesi. Questo per dire che educhiamo gli studenti all’integrazione, alla solidarietà e all’accettazione dell’altro attraverso attività ed esperienze tese a sviluppare competenze interculturali, comunicative e linguistiche, sebbene il numero di studenti non italiani che frequentano il nostro istituto sia limitato davvero a pochi casi.

Anche il rapporto scuola-famiglia sembra essere più difficile. Cosa può fare la scuola per fare in modo che i genitori siano più presenti e partecipi?
La scuola utilizza sia il sito web che il registro elettronico per avere un contatto diretto con le famiglie. I genitori che ne abbiano fatto richiesto sono dotati di una password che consentono loro di accedere direttamente al registro di classe e controllare così i voti, le assenze, le giustificazioni, le argomentazioni trattate e le note disciplinari. Per qualsiasi altro problema poi, io ricevo i genitori tutti i giorni, a tutte le ore e senza necessità di appuntamento, anche se generalmente sono i coordinatori di classe a curare i rapporti con le famiglie. Il dialogo e la collaborazione con i genitori sono considerati preziosissimi per il successo degli studenti e le famiglie possono scegliere fra diverse opportunità di colloquio e di incontro, ma bisogna anche dire che non sempre approfittano di questa opportunità.

Cosa significa per lei, “fare comunità? Quanto è importante per le sue scuole perseguire tale strada e come si trasmette agli studenti tale bisogno?
Da alcuni anni a questa parte i rapporti fra i dirigenti scolastici di quest’area sono notevolmente migliorati, dalla freddura degli anni addietro dettata dalla concorrenza, si è passati alla collaborazione piena di questi ultimi anni. I problemi vengono affrontati quasi sempre in rete: la formazione del personale e i criteri per il riconoscimento del bonus ai docenti sono solo le due ultime azioni condivise. Anche all’interno dell’ISISS che dirigo il clima relazionale è molto migliorato, difatti con un lavoro durato cinque anni sono riuscito a smussare le piccole rivalità e la concorrenza interna fra docenti dell’Istituto Tecnico Agrario e docenti dell’Istituto tecnico Industriale, che oggi collaborano su tutto, anche nella fase di orientamento. Voglio dire che oggi i docenti e gli studenti sentono e vivono un clima relazionale “di comunità” estremamente positivo e che diventa naturale per loro comportarsi di conseguenza.

Concludendo, si può dire che la scuola oggi è abbastanza complessa: è progettazione, apertura al Territorio e, in questo momento storico di vuoto amministrativo, è anche capacità di mettere in atto progetti credibili e persino di sostituirsi agli Enti che dovrebbero garantire la sicurezza dei suoi cittadini più preziosi: gli studenti e assicurare la sopravvivenza e la dignità ai giovani diplomati.
In questa direzione l’ISISS Piedimonte Matese ha partecipato con successo a numerosi bandi PON e FESR per cui gli studenti saranno coinvolti in numerose iniziative di alternanza scuola-lavoro in Italia e all’estero, di arricchimento formativo nelle lingue straniere, ecc.
Saranno inoltre rinnovati quasi tutti i laboratori e acquistato un nuovo trattore agricolo con l’ultimo FESR a cui abbiamo partecipato.
L’ISISS con il supporto dell’Agenzia Mondo Nuovo partecipa al progetto Garanzia Giovani ospitando ben 30 giovani NEET che svolgono presso il nostro Istituto un tirocinio di 6 mesi retribuito dalla Regione Campania e che prevede svariati profili in uscita che vanno da quello amministrativo a quello di giardiniere. Concordo con chi mi dirà che portare 90.000,00 € sul territorio è poca cosa, però io trovo estremamente interessante far notare che, almeno in questo caso, questa piccola somma è finita nelle mani giuste e cioè nelle mani di giovani mediamente 25enni, con l’intento di ridare loro un minimo di speranza e di dignità in questo momento di grossa difficoltà che non lascia intravedere nulla all’orizzonte.
Grazie poi alle professionalità presenti nel corpo insegnante dell’Istituto, composto prevalentemente da ingegneri, l’Istituto ha partecipato ad un bando MIUR con un progetto dell’importo di 3.200.000 € per l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico dell’edificio che ospita l’ITI. Abbiamo raccolto la sfida e abbiamo buone probabilità di rientrare fra gli istituti che beneficeranno del finanziamento, che dovremo gestire totalmente in house, dal bando per i professionisti a quello per i lavori, fino alla completa rendicontazione e posso assicurare che non sarà una passeggiata.
C’è da dire infine che grazie ad un finanziamento regionale mirato di 30.000,00 € abbiamo realizzato interventi per la sicurezza dell’utenza sull’edificio dell’Istituto Tecnico Industriale. 

L’associazione Amici di Pericle e la redazione del blog ringraziano il dott. Lombardi per la sua disponibilità ed esaustività.

Appuntamento alla prossima tappa del nostro “Viaggio nelle scuole di Piedimonte”.

APPUNTAMENTI PRECEDENTI:
– “Viaggio nelle scuole di Piedimonte”: ecco la prima tappa

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